SCUOLA VERONESE ARCHIVIO

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Rubrica in allestimento: saranno riportare "rivelazioni" sulla scuola veronese ed i suoi protagostini a partire dall'anno scolastico 1993/94 con particolare riferimento alle seguenti scuole superiori:

- Michele Sanmicheli (Verona) aa.ss. 1993/2000
- Primo Levi (San Pietro in Cariano) aa.ss. 2000/2004
- Enrico Medi (Villafranca di Verona) a.s. 2004/2005
- Lorenzo Calabrese (San Pietro in Cariano) aa.ss. 2005/2008

Quanto di seguito riportato darà - come previsto - sicuramente molto fastidio a qualcuno provocando forti reazioni e mi assumo pienamente la responsabilità della veridicità di quanto scritto, però è necessario togliere quel velo di omertà che esiste nelle relazioni all'interno delle istituzioni scolastiche che spesso vengono nascoste e sono conosciute soltanto dagli "addetti ai lavori". Chi mi conosce sa che sono trasparente e che amo la giustizia. Non sopporto chi lavora principalmente per il denaro, chi non ha rispetto delle regole e chi ha limitate attitudini. La scuola è l'ambiente più sano e più bello perchè ci sono i giovani che imparano, i docenti e gli A.T.A. che amano il proprio lavoro e quindi deve essere tutelata.
Questo mio lavoro biografico durerà a lungo perchè non sono ancora pensionato a tempo pieno e quindi scrivo saltuariamente, servirà per far capire a chi lavora nella scuola che - anche dopo anni - bisogna ricordare chi si è comportato bene e chi si è comportato male.



Rubrica in allestimento: saranno riportare "rivelazioni" sulla scuola veronese ed i suoi protagostini a partire dall'anno scolastico 1993/94 con particolare riferimento alle seguenti scuole superiori:
- Michele Sanmicheli (Verona)
- Primo Levi (San Pietro in Cariano)
- Enrico Medi (Villafranca di Verona)
- Lorenzo Calabrese (San Pietro in Cariano)

Quanto di seguito riportato darà - come previsto - sicuramente molto fastidio a qualcuno provocando forti reazioni e mi assumo pienamente la responsabilità della veridicità di quanto scritto, però è necessario togliere quel velo di omertà che esiste nelle relazioni all'interno delle istituzioni scolastiche che spesso vengono nascoste e sono conosciute soltanto dagli "addetti ai lavori". Chi mi conosce sa che sono trasparente e che amo la giustizia. Non sopporto chi lavora principalmente per il denaro, chi non ha rispetto delle regole e chi ha limitate attitudini. La scuola è l'ambiente più sano e più bello perchè ci sono i giovani che imparano, i docenti e gli A.T.A. che amano il proprio lavoro e quindi deve essere tutelata.
Questo mio lavoro biografico durerà a lungo perchè non sono ancora pensionato a tempo pieno e quindi scrivo saltuariamente, servirà per far capire a chi lavora nella scuola che - anche dopo anni - bisogna ricordare chi si è comportato bene e chi si è comportato male.


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ISTITUTO "MICHELE SANMICHELI": GLI INIZI 

Quando il 1° settembre 1993 venni trasferito "alle Sanmicheli" (così veniva chiamato l'I.P.C. ora I.I.S.), la scuola era in crisi profonda a causa della perdita di alunni per l'introduzione del Progetto '92 che aumentava l'orario settimanale delle lezioni e sopprimeva conosciute e richiestissime qualifiche come i Segretari di amministrazione, le Steno-dattilografe e gli Analisti contabili. Subito non ho potuto non notare che vi erano delle diffuse "irregolarità": alcune dovute all'ignoranza giuridica altre all'interesse personale.

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ISTITUTO "MICHELE SANMICHELI": ESAMI DI QUALIFICA E TEMPERATURA LABORATORI

Un anno già nel mese di maggio la temperatura a Verona era molto elevata e nei laboratori di Trattamento testi, che si trovavano nel sottotetto di piazza Enrico Bernardi 2, la colonnina di mercurio segnava oltre i trenta gradi perchè non vi era areazione sufficiente (non esistevano finestre e vi erano soltanto due fessure nei lucernai ed in due finestrelle di circa 20x60 cm.). Feci comperare subito alcuni ventilatori a colonna per laboratorio (visto che l'Amministrazione provinciale, sebbene più volte sollecitata, non aveva fatto alcun intervento per mitigare la temperatura torrida) ma verso ore undici la temperatura raggiungeva i 34 gradi centigradi rilevabili dal termometro che la prof. A. G. aveva messo al centro di un laboratorio. Si raggiungevano quelle temperature anche a causa dei computer installati che producevano calore che si accumulava. Le non proprio giovanissime professoresse di Trattamento testi minacciarono di non effettuare gli esami a causa della temperatura sahariana (da notare che le studentesse non manifestavano alcuna insofferenza al caldo). Fui preso dal panico perchè conoscevo abbastanza bene le insegnanti e sapevo che erano capacissime di bloccare la prova d'esame di Trattamento testi che si faceva dopo quella di Economia aziendale e quindi dopo le ore dieci... Per risolvere la questione, visto che il tempo rimaneva sempre 'bello' sabato pomeriggio (visto che lunedì cominciavano gli esami) andai al Mercatone Zeta di Affi e comperai un paio potenti 'pinguini' De Longhi per i laboratori che si trovavano nel lato Giardini Giusti più esposti al sole non protetti dalle piante che fiancheggiavano la galleria. Ovviamente li pagai con i miei soldi circa 500.000 lire cadauno. Mi feci aiutare da mia moglie, li trasportai e li installai nel tardo pomeriggio riuscendo a fissare i tubi di scarico dell'aria calda con nastro adesivo e cartoni nelle fessure delle finestrelle. Poi accesi sia i ventilatori a colonna sia i condizionatori. Il risultato fu che lunedì la temperatura non superò i 31 gradi e quindi le professoresse (meravigliate del lavoro che avevo fatto) fecero gli esami. Posso proprio dire che passai un momento terribile: vi immaginate se le professoresse non avessero fatto gli esami perchè la temperatura le faceva star male? Che fine avrebbe fatto il giovane preside? Ma la questione non finì con l'effettuazione degli esami. Infatti il mese dopo portai il rimborso del pagamento dei tre 'pinguini' in Consiglio di Istituto. Sebbene l'acquisto fosse assolutamente regolare (essendo la spesa inferiore a due milioni di lire) il giovane prof. Trettene Agostino insegnante di religione si oppose - senza riconoscere il mio sacrificio - perchè pretendeva che ci fossero tre preventivi. Gli risposi che vi era il carattere di necessità ed urgenza, che il prezzo del Mercatone Zeta era il più basso in assoluto, che non servivano i tre preventivi e che se proprio voleva mi sarei tenuto i condizionatori. E' stata una situazione molto imbarazzante ed avvilente confrontarmi con un giovane docente di religione cattolica vista la mia correttezza ed onestà ma ragionevolmente il Consiglio di Istituto approvò il rimborso del costo che avevo sostenuto. Da notare che successivamente i Revisori dei conti ratificarono la spesa senza rilievo alcuno. Il successivo anno scolastico il professore non venne riconfermato al Sanmicheli e dopo qualche mese si dimise dall'insegnamento dedicandosi all'attività assicurativa.

Verona, 31 gennaio 2009

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ISTITUTO "MICHELE SANMICHELI": GESTIONE DEL PERSONALE (ANTICIPAZIONE)
Al Sanmicheli, nella generalità dei casi, ho trovato personale ottimo, sia quello A.T.A. ad esempio il collaboratore scolastico
Vittorino Zanini (persona squisita, disponibile, coscienziosa, equilibrata e di stile) e l'assistente amministrativa Daniela Scandola (disponibile, professionale, psicologa e di grande intelligenza), sia i docenti i quali oltre ad essere buoni professionisti disciplinari sono dotati di grandi capacità didattiche ed educative. E' facile insegnare in un liceo con alunni di eccellenti capacità (studiano ed imparano anche se il docente non spiega o spiega male) che sono 'seguiti' dalle famiglie e che hanno numerose opportunità culturali mentre in un istituto professionale vi sono studenti che hanno generalmente ottenuto risultati solo sufficienti nella scuola media e che talvolta sono abbandonati a se stessi.

Bisognerebbe che tutti i docenti obbligatoriamente insegnassero per qualche anno in un professionale (con disabili ed extracomunitari) e solo dopo aver ottenuto risultati apprezzabili passassero ad istituti tecnici e licei.

Caprino Veronese, 2 febbraio 2009

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ISTITUTO "MICHELE SANMICHELI": TRASFERIMENTI

Dopo sette anni di permanenza all'Istituto professionale Sanmicheli, il primo settembre 2000 venni trasferito al liceo Primo Levi di San Pietro in Cariano frazione di San Floriano. Fui molto contento della “promozione” perchè mi avvicinavo a casa e passavo ad un liceo ove potevo finalmente occuparmi anche di cultura. Inoltre lasciavo senza rimpianto quelle assistenti amministrative che avevano chiesto trasferimento ed erano state esaudite: Giovanna Petrone al liceo “Carlo Montanari”, Daniela Scandola, Rossana Loprete e Rosa Melotto al liceo “Scipione Maffei”. Sul trasferimento delle quattro assistenti amministrative si è tanto favoleggiato ma io ritengo che non sopportassero di essere state “declassate” a semplici assistenti in una scuola dove il dirigente scolastico esercitava il proprio ruolo ed il direttore s.g.a. svolgeva la propria funzione di direttore del personale amministrativo collaborando ed andando d'accordo col dirigente. Di queste quattro Rosa Melotto era la più "autonoma" forse perchè talvolta andava in moto con Antonio Militello e Francesco Lo Duca veniva a trovarla.

Prossimamente parlerò dei pericolosi Giovanni La Verde e Salvatore Cucchiara che hanno letteralmente rovinato l'esistenza di alcuni presidi poco amministrativi finchè non hanno trovato dirigenti scolastici come il sottoscritto e la collega Maria Grazia Faganello che li hanno ricondotti sulla retta via.


Verona, 6 aprile 2009


POST SCRIPTUM: onde evitare indebite illazioni e fuorvianti gossip preciso che "... Lo Duca veniva a trovarla" si intente in orario e per doveri d'ufficio.

Verona, 26 maggio 2009

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ANNI SCOLASTICI 1996/1997 E 2002/2003

Considerato che nella mia carriera di preside e dirigente scolastico ho trascorso anni scolastici ricchi di soddisfazioni ma che ho dovuto per due anni affrontare situazioni di una gravità dirigenziale e amministrativa incredibili, anche in considerazione della solitudine nella quale sono stato lasciato da parte della superiore autorità scolastica, spiegherò senza premura la situazione nella quale mi sono trovato all’I.P.S. “M. Sanmicheli” nell’anno scolastico 1996/1997 e al Liceo “Primo Levi” nell’anno scolastico 2002/2003. Ho lottato, per garantire il servizio scolastico, con tutte le mie forze coadiuvato da mia moglie (laureata in Economia e commercio) e dai docenti sindacalisti che conoscevano realmente la situazione. Descriverò queste vicende perchè credo debba essere fatta piena luce a tutti i livelli su quegli “anni bui”. Qualcuno proverà e forse sta già provando a fermarmi ma come discendente dei “Ciodi” farò prevalere la verità.

Caprino Veronese, 26 maggio 2009

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I.T.C. "LORENZO CALABRESE": GESTIONE DEL PERSONALE COLLABORATORE SCOLASTICO

Quando sono andato in pensione (1.9.2008) la direttrice dei servizi generali e amministrativi ha prontamente cambiato di reparto il c. s. Giuliano A. dal secondo piano alla palestra (chi e con quali modalità fa le pulizie per le società sportive esterne?) e la c. s. Roberta M. dalla palestra agli uffici di presidenza e segreteria (tenendola vicino a se visto che fedelmente nel 2005 è stata l'unica c.s. che chiese trasferimento assieme a lei e che poi ritirò quando ella ritirò la propria domanda).


Caprino Veronese, 28 maggio 2009

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I.T.C. "LORENZO CALABRESE": PROCEDIMENTO DISCIPLINARE PRESCRITTO

Dalla rubrica STORIA del  26.02.2010

Anche a basso livello vi è la prescrizione "sospetta" come nel 2008 quando trasmisi a N. S. dipendente dell'I.T.C. "L. Calabrese" di San Pietro in Cariano la notifica dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Verona di avvio di procedimento disciplinare (e penale) da me attivato per danno erariale (recidivo) la quale non fu seguita né dalla convocazione per il contraddittorio né dalla richiesta di giustificazioni e quindi dopo 120 giorni il procedimento si estinse (rischiava il licenziamento). Ebbero anche il coraggio di chiedermi la fotocopia della mia notifica effettuata a N. S. per cercare di attribuirmi la colpa della grave omissione. Da notare che l'integerrimo dipendente quando andava in ferie al paesello si ammalava spesso e volentieri per una trentina di giorni. La visita fiscale era quasi impossibile da ottenersi e se la facevano era preavvisata e una semplice formalità. N. S. l'anno prima aveva lavorato in un'altra scuola dove nell'agosto 2007 a causa della malattia non aveva potuto fruire delle ferie. La sua ex dirigente A. M. S. mi chiese di fargli recuperare un mese di ferie, ma io mi rifiutai perchè non potevo privare la mia scuola di un mese di lavoro e quindi N.S. ebbe il pagamento delle ferie non fruite a causa della malattia. Da notare che la dirigente A.M.S. mi chiese anche di fargli recuperare una cinquantina di ore a causa della firma del contratto di istituto dove era prevista la riduzione dell'orario di servizio a 35 ore. Da notare che la dirigente scolastica aveva firmato il contratto di istituto nella tarda estate …

Da notare che la d.s. A.M.S. l'anno dopo invano cercò di ostacolarmi nell'accesso ad atti amministrativi che non le avevo ancora formalmente trasmesso. Ma come mi disse Ignazio T.: “perchè non è rimasta alla scuola media ma è venuta ad abbassare il livello dei dirigenti delle superiori ” ?

Mi tolgo un altro sassolino dalla scarpa: perché la d.s.g.a. sebbene sollecitata non controllava mai i tabulati delle fatture telefoniche ? Ero io quindi costretto a farlo. Sarebbe interessante raccontare cosa trovai ...

Che mondo, in piccolo, da Victor Hugo.

Bussolengo, 26 febbraio 2010

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I.T.C. "LORENZO CALABRESE": SICUREZZA SCOLASTICA E VITA DA PRESIDI

Mentre mangio una pizza in compagnia di mia moglie e mia figlia a Sona, dico che la mia grande soddisfazione professionale è stata quella di aver sempre risolto tutti i problemi. Interviene mia moglie e mi ricorda quella volta che di notte andai a Bussolengo ad attaccare le strisce antiscivolo e che il custode Bussola Gian Paolo venne allarmato a controllare quello che facevo.

La vicenda si svolse in questo modo.

Nell'anno scolastico 2006/2007 un dirigente dello SPISAL mi informò che il giorno dopo avrebbe fatto una verifica al PACLE di Bussolengo. Io ero tranquillo perchè il documento di valutazione dei rischi era aggiornato, le squadre di intervento erano stabilite, la capienza delle aule era a norma, ecc. ecc. Però mi venne in mente che l'Amministrazione Provinciale non aveva ancora provveduto a rendere gli scalini non scivolosi. Allora, nel pomeriggio, decisi di acquistare nella ferramenta Pozzo di Caprino Veronese un rotolo di strisce antiscivolo che avrei applicato dopo cena quando nella scuola non c'erano più persone (nemmeno in palestra). Avevo le chiavi. Entrai nella scuola e non accesi le luci perchè usai una grossa pila al neon. Pulii i gradini e applicai in tutte le scale le strisce antiscivolo che avevo ritagliato. Mentre lavoravo venne il custode meravigliato per vedere cosa stava succedendo (ogni tanto di notte andava in vicepresidenza a vedere la televisione). Gli spiegai la questione, accesi le luci delle scale e G. P. Bussola se ne andò tranquillizzato. Terminato il lavoro me ne andai a dormire soddisfatto.

Questo è uno dei tanti lavori che ho fatto e che nessun preside credo avrebbe mai pensato di fare forse perchè non era capace di farli (come quella volta che al Sanmicheli costruii e montai in pochi minuti le finestrelle di cartone per far uscire e stabilizzaare i tubi dei climatizzatori che avevo comperato al Mercatone di Affi).

Per completezza: il monitoraggio diede ottimi risultati (le strisce antiscivolo forse erano irrilevanti...).

P.S. Qualche collega poco scrupoloso - come la preside M. F. di Negrar - però ci lasciò dolorosamente le penne ...

Sona, 2 maggio 2010

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OMOSESSUALITA'

In una scuola secondaria della provincia di Verona c'è una docente lesbica. Il suo comportamento con le allieve è irreprensibile e le colleghe vanno in gita scolastica con lei.
Sanremo, 25 maggio 2009
Valentino dr. Giacomazzi

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CAPIENZA AULE SCOLASTICHE

Visitando una scuola superiore ho notato che non viene rispettato il  D.M. 18/12/1975 che prevede che le aule siano di altezza non minore a tre metri e che il rapporto alunni superficie sia di 1.80 mq/alunno nelle scuole materne, elementari, medie e 1,96 mq/ alunno nelle scuole superiori, senza tener conto degli arredi (es. cattedra e armadi). Ciò è grave dal punto di vista giuridico e della sicurezza ma anche sindacalmente perchè superando il limite massimo consentito di alunni per classe si rinuncia ad aumentare l'organico perdendo posti di lavoro (la normativa scolastica prevede che il numero di alunni per classe sia adeguato alla capienza delle stesse) perchè il decreto ministeriale 24 luglio 1998, n. 331, prevede che nel caso le aule o i laboratori siano di dimensioni limitate si possano costituire classi con un numero di studenti inferiore a 25, ma non inferiore a 20.
Sanremo, 15 dicembre 2008

Valentino dr. Giacomazzi

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ISTITUTO STATALE D'ARTE "NAPOLEONE NANI" e LICEO ARTISTICO "UMBERTO BOCCIONI" di VERONA

Domenica 30 novembre 2008 nella sede di un supermercato di Affi il prof. Stevanin assistito dal prof. Rizzotti Vlach e da alunni delle due scuole d'arte veronesi sopra indicate, hanno esposto i lavori degli studenti relativi ad arti figurative, moda, tessuto, disegno, architettura, scultura ecc. E' stato fantastico ! Peccato che questa scuola non sia abbastanza conosciuta ed apprezzata come merita anche in termine di iscrizioni che comunque prevedo in forte aumento data la validità del corso di studi.
Sanremo, 4 dicembre 2008
Valentino dr. Giacomazzi

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AUMENTO PREZZO PANINI IN UNA SCUOLA DI BUSSOLENGO

In una scuola di Bussolengo dal 1° settembre 2008 i panini nei distributori di alimenti utilizzati dagli studenti nell'intervallo (non viene effettuata la distribuzione manuale con personale addetto per problemi di costo) hanno un prezzo che è passato da 60 centesimi ad 1,00 euro. Da notare che le ditta fornitrice è la stessa (potrei anche nominarla, ma andate a controllare di persona).
Come mai è avvenuta questa enorme variazione di prezzo ? E' stata effettuata la gara d'appalto ? Quali ditte sono state invitate ?
Sanremo, 30 ottobre 2008
Valentino dr. Giacomazzi


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CREDITO SCOLASTICO E DIRIGENTI SCOLASTICI

Dal 1998 con il Decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998, n. 323 (Regolamento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore) sono stati introdotti nelle scuole di secondo grado i crediti scolastici: massimo 20 punti, portati a 25 con D.M. 22 maggio 2007 n. 42.

Ebbene, dopo 11 anni vi sono ancora casi di errore nell'attribuzione del credito scolastico da parte dei responsabili delle istituzioni scolastiche. In breve, come è emerso nella riunione di servizio del giorno 24 giugno 2009 presso l'Ufficio Scolastico Provinciale di Verona, vi sono alcune scuole che hanno attribuito punteggi fuori dalla banda di oscillazione individuata dalla media aritmetica (esclusi i casi di legittima integrazione dovuta a situazioni di svantaggio o rideterminazione nel caso di ripetenza), il più delle volte per punteggio specifico aggiuntivo attribuito al credito formativo o per supposti meriti particolari.

Sembra incredibile che qualche dirigente scolastico commetta ancora errori grossolani di questo tipo che il preside Marcello Schiavo da anni si sforza di eliminare con i propri corsi di aggiornamento sugli Esami di Stato.

Per difendere la categoria dei dirigenti scolastici credo sia insopportabile tollerare una simile carenza di basilare professionalità. Molti di questi dirigenti sono colleghi simpatici, ma non è ammissibile che procurino tali danni al prestigio della scuola. Naturalmente gli errori non riguardano soltanto il credito scolastico e quindi il problema che sta a monte della professionalità dirigente è che il processo di selezione dei dirigenti scolastici non è efficace. Sarebbe necessario che i requisiti di accesso alla professione prevedessero se non la laurea in Giurisprudenza o similare almeno l'aver acquisito un determinato numero di crediti universitari in diritto ed economia. Aggiungo anche gli indispensabili crediti in sociologia e psicologia. E' assurdo che vi siano dirigenti scolastici (con responsabilità didattiche, amministrative e gestionali) che non hanno mai sostenuto un esame delle materie predette. Ovviamente vi sono le eccezioni, come il collega Gaetano Coeli (tanto per fare un nome) laureato in matematica ma con un'enorme preparazione giuridica anche perchè evidentemente non aveva mai smesso di studiare e possedeva la dote di capire quel che leggeva.

Visto che hanno accantonato il progetto dell'obbligo di frequenza della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, era meglio quando vi erano titoli di accesso diversi per i vari ordini e gradi di scuola ed i capi di Istituto venivano assunti mediante concorso nazionale, perchè ora troviamo dirigenti che - oltre a non possedere le citate conoscenze didattiche, amministrative e gestionali - gestiscono scuole dove non conoscono nemmeno la gran parte delle materie di indirizzo che vi vengono insegnate in quanto la dirigenza scolastica è polivalente e non è specifica come invece sono le abilitazioni all'insegnamento.

Da notare che per quanto riguarda i controlli sugli esami di Stato nelle scuole di secondo grado di tutto il Veneto, vi sono soltanto due dirigenti tecnici (ispettori): Stefano Quaglia e Innocenzo Bronzino.


Legnago, 25 giugno 2009

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VOTO DI CONDOTTA E CREDITO SCOLASTICO

Collegio dei presidi della provincia di Verona.

In assenza di un pronunciamento ufficiale da parte del Ministero se il voto di condotta debba essere considerato come ogni altra valutazione e quindi faccia media si delibera quanto segue:
  considerato che nella tradizione della scuola italiana la valutazione del comportamento è sempre stata separata e distinta dalla valutazione del profitto;
  considerato che una tardiva comunicazione alle famiglie circa un cambiamento tanto sostanziale ingenererebbe tensioni e contenziosi;
  considerate le premesse nella OM 40 dell’aprile 2009
si delibera che
l’espressione “la valutazione del comportamento concorre unitamente alla valutazione degli apprendimenti alla valutazione complessiva degli studenti”, significa che la valutazione finale deve essere necessariamente una valutazione generale sull’esito dell’intero anno scolastico e pertanto è necessario tenere in conto anche la valutazione del comportamento.e l’espressione “il voto sul comportamento incide sulla determinazione del credito scolastico riferito all’ultimo anno di corso”, significa che il voto sul comportamento influirà sulla scelta di assegnare il minimo o il massimo della banda di oscillazione del credito scolastico previsto per i candidati interni (vedi tabella A del DM 22 maggio 2007)
pertanto il voto in condotta NON fa media con le altre valutazioni.

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Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Dipartimento per l'Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l'Autonomia Scolastica


Roma, 7 maggio 2009
OGGETTO: Valutazione del comportamento ai fini dell'esame finale di Stato nella scuola secondaria di secondo grado (anno scolastico 2008/2009)
La fase degli scrutini conclusivi è uno dei momenti qualificanti dell'anno scolastico, poiché costituisce la naturale verifica collegiale degli esiti del processo di insegnamento-apprendimento.
In quanto tale la valutazione degli alunni non può non considerare con la dovuta attenzione i risultati effettivi, in termini di conoscenze e competenze, raggiunti dagli alunni. Al tempo stesso, la valutazione non può risolversi nel semplice calcolo matematico dei voti da essi conseguiti nelle singole discipline, poiché essa investe, come ben sanno dirigenti e docenti, anche una serie di variabili (da quelle personali, temporali e ambientali) che contribuiscono a definire il profilo del singolo alunno e il livello della sua preparazione.
In proposito, anche in relazione ai numerosi quesiti pervenuti dalle scuole e al fine di evitare interpretazioni non uniformi, si ribadisce che il voto di comportamento concorre alla valutazione complessiva dello studente (art. 2, comma 3, legge 30 ottobre 2008, n. 169).
Con riferimento all'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione, si conferma, pertanto, che il voto di comportamento, per l'anno scolastico corrente (art. 2, comma 1 dell'O.M. 8 aprile 2009, n.40), concorre alla determinazione della media dei voti ai fini sia dell'ammissione all'esame stesso sia della definizione del credito scolastico. Rimane, ovviamente, l'esclusione dall'esame finale di Stato degli studenti con un voto di comportamento inferiore a 6 decimi.
IL DIRETTORE GENERALE
f.to Mario Giacomo Dutto  
Sanremo, 11 maggio 2009

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